Dal rapporto vengono evidenziati inoltre due fondamentali indicatori a sfavore delle donne italiane: tasso d’occupazione (47% rispetto al 60% della media), tasso di fertilità (1,4 figli a testa).
Nella Tavola 2 viene riportato il dato che ogni donna in Italia dedica 36 ore la settimana ai lavori domestici, mentre gli uomini non vanno oltre le 14.
Nella Tavola 3 viene riportata una graduatoria dei paesi dove le donne lavorano di più. Subito dietro all’Italia si collocano Giappone (dove le donne si dedicano a lavori domestici non retribuiti per 21 ore a settimana), India (18 ore), Spagna (15 ore), Nuova Zelanda Turchia e Canada (14 ore), Corea (13,5) e Francia (12,5).
Nella Tavola 4 si riportano i dati del tasso di impiego femminile (il 47% delle donne italiane lavora, contro il 67% degli uomini mentre la media Ocse è del 60% ) e per donne laureate (74% contro 84%)
Nella Tavola 5 viene riportata la ripartizione percentuale delle retribuzioni mensili nette delle donne laureate secondo il Rapporto Bachelor
Nella Tavola 6 viene evidenziato che il fenomeno di un minor guadagno da parte delle donne potrebbe derivare anche dalle materie scelte nel percorso universitario. Infatti gli uomini privilegiano ingegneria e argomenti scientifici nella misura del 22,5% mentre le donne sono più propense verso le materie umanistiche (il 34,9%) che offrono minore opportunità di lavoro e di retribuzione.
Nella Tavola 7 vengono riportate le professioni Excelsior per le quali la richiesta di personale femminile è maggiore rispetto a quello maschile.
Tratti da Corriere.it (http://27esimaora.corriere.it/articolo/le-donne-italiane-lavorano-11-ore-piu-degli-uomini/); il giornale digitale (http://www.ilgiornaledigitale.it/donne-e-lavoro-persiste-il-divario-con-gli-uomini-11004.html)