Ritrovare l’armonia con lo smart walking

Dicono che camminare sia un’esperienza di guarigione. Forse perché si fonda sull’equilibrio e porta equilibrio.

O forse perché è un’attività che più di altre stimola la mente incarnata, il nostro essere insieme materia e pensieri, ragione che sorge dal cervello e neuroni che risentono del movimento delle gambe, con i sensi in allerta, la vista che spazia, l’udito a raccogliere l’eco dei suoni intorno, i talloni che calcano il suolo, gli odori sparsi nell’aria. «Cammina per essere sano, cammina per essere felice» diceva Charles Dickens. Un piede avanti all’altro defluiscono i cattivi pensieri e intanto non c’è anfratto del corpo, tessuto o sistema che non benefici dell’andare, del proseguire.

Passeggiare è combattere contro la frenesia che tormenta la testa e contro l’immobilismo che inchioda fra le quattro mura. Ed è quanto possiamo fare nei mesi ancora invasi dalla pandemia e segnati dalle restrizioni (pesanti, necessarie). Tra l’altro, le camminate a passo sostenuto potenziano il sistema immunitario: uno studio su oltre mille uomini e donne ha mostrato come i volontari che vi si dedicassero almeno cinque giorni alla settimana, per una ventina di minuti, avessero il 43 per cento in meno di giornate di malattia durante l’anno rispetto agli altri.

Risultati incredibili anche in una revisione che ha analizzato una serie di ricerche: è emerso che camminare con regolarità riduce il pericolo di eventi cardiovascolari del 31 per cento, dall’infarto all’ictus. Del resto, come altre forme di esercizio moderato, andare a passo svelto migliora fattori di rischio quali colesterolo, pressione arteriosa, diabete, obesità e stress mentale. E se la protezione del cuore non fosse sufficiente a convincere chi non si alza dal divano, va considerato che avere l’abitudine di andare a piedi aiuta anche contro demenza, osteoporosi, vari tipi di cancro.

Un’indagine dell’American Cancer Society, condotta su 73.615 donne tra i 50 e i 74 anni, ha quantificato la riduzione della probabilità di ammalarsi di tumore al seno: era inferiore del 14 per cento in chi camminava un’oretta al giorno. Semplice, naturale, lo smart walking, chiamiamolo così, non costa nulla e non richiede abilità particolari. Le camminate abbassano la tensione muscolare e in questo senso riducono il contributo del corpo alle sensazioni di ansia.

Andare a piedi può servire a dimagrire (se si segue un’alimentazione sana, ovvio). Avanzando per un’ora, alla velocità di 3,5 chilometri orari almeno, si bruciano all’incirca 255 calorie. Accelerando e arrivando a 5 chilometri all’ora, si consumano in media 391 calorie, l’equivalente di più di una porzione di pasta al pesto. Non solo: un bel giro senza risparmiare le suole doma l’appetito. Secondo le ultime ricerche, basta un quarto d’ora per ridurre il desiderio di comfort food.

La natura ripetitiva dei percorsi è perfetta per meditare e allontanare lo stress. «La combinazione di respirazione e numerazione dei passi crea un ritmo che aiuta a calmare la mente». Si possono fare quattro passi mentre si inspira e quattro mentre si espira, o anche più. Una respirazione regolare, profonda, il contrario del respiro rapido e superficiale caratteristico dello stress. Il movimento allarga i vasi sanguigni, attraverso cui fluiscono più sangue e ossigeno, il carburante dei nostri pensieri. «L’esercizio aerobico accresce la disponibilità di importanti sostanze antiansia, tra cui serotonina ed endocannabinoidi» spiega John Ratey, docente di Psichiatria all’Harvard Medical School di Boston. Uno studio ha rilevato che bastano 12 minuti di cammino perché aumentino il senso di soddisfazione e la giovialità.

In un piccolo studio (pubblicato nel 2020 dalla rivista Emotion) è stato chiesto a 50 anziani di far finta, camminando, di vedere le cose per la prima volta: il senso di stupore provato aveva aumentato le sensazioni di benessere e di gioia. Andare a piedi apra il libero flusso delle idee e accresca la creatività in media del 60 per cento.

Tratto da camminare per ritrovare l’equilibrio

DidatticaInterattiva

Pubblicato da didatticainterattiva

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