La moka va in pensione

Uno studio dell’istituto di ricerche di mercato GFK e Monclick: il 66 per cento delle vendite di macchine da caffè riguarda le monodose. La notizia è di quelle che gettano gli amanti del vero caffè nel più profondo sconforto: da Nord a Sud gli italiani stanno dicendo addio alla cara vecchia moka a vantaggio delle macchine automatiche e in particolare delle capsule monodose. Non c’è più tempo da dedicare a casa al rituale della preparazione di una “tazzulella”: riempire con calma la “macchinetta”, dosando la giusta quantità di polvere (non troppa altrimenti il caffè non “sale” mai, né poca altrimenti viene troppo acquoso); accendere il fuoco e aspettare che il prodigio si compia, drizzando l’orecchio per captare il noto gorgoglìo, mentre l’inconfondibile aroma si spande per tutta la casa. Dolce cerimonia del caffè addio, si corre sempre e troppo e allora basta infilare nella macchina la capsula, un po’ sterile e inodore, e il gioco è fatto: in pochi secondi la tazzina è pronta per essere bevuta, anzi spesso trangugiata, frettolosamente.

A dimostrare che gli italiani prediligono le capsule è uno studio di Monclick (shop online di elettronica) e GFK, istituto di ricerche di mercato, che conferma il trend di crescita del settore delle macchine da caffè per uso domestico nel nostro Paese. E pensare, che a livello globale, l’Italia è comunque il Paese nel quale la moka sta resistendo di piùSecondo GFK, il comparto è dominato dalle macchine a capsule cosiddette “Single Serve Espresso” o monodose, che a giugno 2016 hanno rappresentato  il 47,3% del valore delle vendite totali del mercato.

Questa categoria registra anche il prezzo medio più basso delle macchine da caffè per uso domestico: 73 Euro, in calo del 5,2%. Un fattore che ha ovviamente contribuito alla maggior diffusione nelle cucine degli italiani.

Ma per chi, invece, non vuole a nessun costo rinunciare al gusto del caffè appena macinato, così come al piacere della preparazione, una soluzione intermedia c’è. Si tratta delle macchine da caffè superautomatiche, che dispongono di un macinacaffè incorporato per non perdere nessuno degli aromi volatili dei chicchi.
Il caffè in chicchi, inoltre, è più economico rispetto a quello in polvere. Unico difetto delle superautomatiche è il prezzo ancora troppo alto: il costo medio registrato nell’ultimo anno è di di 385 euro.

Tratto da (http://www.repubblica.it/sapori/2016/12/01/news/caffe_addio_moka_vincono_capsule_monodose-153223408/)

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