Saremo più sbrigativi ai fornelli ma facciamo più attenzione al cibo e ai commensali

A sorpresa è emerso da una ricerca Doxa commissionata dall’Unione italiana food che ai fornelli gli italiani sono i più sbrigativi e sono superati da inglesi, francesi e tedeschi per il tempo impiegato in cucina. Ma risultano primi per l’attenzione all’etichetta e per il gusto della compagnia, capace di cancellare gli stereotipi che vorrebbero distanze siderali tra quel che mettono nel piatto gli italiani e gli inglesi, o tra il tempo passato ai fornelli dai francesi gourmand e dai tedeschi consumatori di crauti e salsicce. L‘indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di 2.800 adulti dai 18 ai 64 anni e ha messo a confronto il rapporto con il cibo degli italiani rispetto ai consumatori di Francia, Germania e Regno Unito, i tre Paesi che da soli assorbono il 36 per cento del nostro export alimentare. Le differenze tra tradizioni gastronomiche tanto diverse sembrano essere quasi annullate, così che nel tempo complessivamente dedicato all’alimentazione, la quota destinata alla preparazione è simile per inglesi (45 per cento), tedeschi (44 per cento) e francesi (47 per cento) ed è scomparsa la massaia nostrana costretta a spignattare per tutta la famiglia (34 per cento per gli italiani).

Il tempo dedicato al fare la spesa nei quattro Paesi risulta variare dal 30 al 27 per cento e in quello trascorso a tavola con gli amici (21 per cento nel Regno Unito, il valore più basso, 28 per cento per italiani e francesi, 24 per i tedeschi), mentre è degno di nota l’impegno degli italiani per informarsi su ciò che mangiano.

I risultati di questo impegno si incrociano con la soddisfazione: francesi e tedeschi sono spesso molto soddisfatti di come mangiano, ma gli italiani nel 75 per cento lo sono “abbastanza” e la cucina inglese conferma le sue pecche con quell’1 per cento di insoddisfatti. “Le differenze in alcune voci, come il tempo dedicato alla spesa, – spiega l’esperta – dipendono dalla distribuzione. Inoltre, il minor tempo passato in cucina corrisponde in Italia alla disponibilità di semilavorati come formaggi e prodotti freschi di qualità”.

Le risposte alla domanda “Cosa è il cibo per te?” sono abbastanza uniformi, ma confermano la nostra attenzione alla qualità, tanto che il valore più basso dell’Italia in ogni voce è comunque più alto degli altri. Se si avvicinano le percentuali tra quanti ritengono il cibo un piacere, gli italiani si distinguono per attenzione alla sicurezza alimentare e all’accesso al cibo garantito per tutti. 

Tratto (http://www.repubblica.it/cronaca/2017/03/28/news/europa_sorpresa_ai_fornelli_gli_italiani_sono_i_piu_sbrigativi-161584344/)

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Pubblicato da didatticainterattiva

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