Esistono diverse tipologie di tessuto adiposo nella pancia: quello viscerale e il sottocutaneo. Il grasso viscerale, preso in esame in quest’ultima ricerca, è la parte di tessuto adiposo concentrata all’interno della cavità addominale e distribuita tra gli organi interni e si differenzia, perciò, da quello sottocutaneo, che è invece concentrato nello strato appena sotto la pelle. Secondo ricerche precedenti, il grasso viscerale sarebbe il più dannoso: uno studio dell’Università del Michigan, pubblicato nel 2017, ha infatti dimostrato come questo sia il principale responsabile della produzione del fattore di crescita dei fibroblasti 2, una proteina in grado di trasformare le cellule normali in cellule tumorali.
Sebbene possa sembrare abbastanza scontato il fatto che l’attività fisica ci aiuti a perdere peso, poche ricerche hanno finora focalizzato l’attenzione su quale fosse la strategia migliore per combattere il grasso viscerale. Per capirlo, i ricercatori hanno passato in rassegna un totale di circa 2500 studi, mettendo a confronto due tipologie di interventi diversi per perdere peso: uno incentrato sulla modifica dello stile di vita, caratterizzato da una maggior attività fisica, e l’altro invece basato su trattamenti farmacologici, comunemente usati per la perdita di peso e approvati dall’ente statunitense Food and Drug Administration (Fda). Successivamente, i ricercatori si sono concentrati su 17 trial clinici che avevano monitorato per 6 mesi i cambiamenti del grasso viscerale in 3.602 partecipanti di età media di 54 anni tramite due specifici esami: la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica.
Dai risultati dello studio è emerso che sia l’esercizio fisico che il trattamento farmacologico determinano una diminuzione del grasso viscerale. Ma, precisano i ricercatori, le riduzioni osservate erano più significative per ogni chilo di peso corporeo complessivo perso con l’attività fisica. Per esempio, scrivono i ricercatori nello studio, per ottenere una riduzione di 3 centimetri quadrati di grasso viscerale sarebbe necessaria una perdita di peso di circa 18 kg con un trattamento farmacologico rispetto ai 14 kg circa persi con l’esercizio fisico. “Quando gli studi usano il peso o l’indice di massa corporea (Bmi) come parametri, non sappiamo se gli interventi riducono il grasso in ogni parte del corpo o semplicemente vicino alla superficie”, ha commentato l’autore senior della ricerca Ian J. Neeland. “La posizione e il tipo di grasso sono importanti: se si misura solo il peso o il Bmi, è possibile sottostimare i benefici per la salute dovuti alla perdita di peso. I risultati del nostro studio, quindi, sono una ulteriore conferma del fatto che l’esercizio fisico possa effettivamente sciogliere il grasso viscerale”.
Tratto da Pancia piatta