La pasta aiuta a perdere peso e rende felici

E’ buona e se si evitano i condimenti eccessivi non fa ingrassare e fa bene alla salute. Parliamo di pasta, che può costituire la base di un pasto ideale con qualche accorgimento. In occasione del World Pasta Day, gli endocrinologi hanno diffuso una serie di consigli per mangiare al meglio i maccheroni senza rischio di ingrassare, nè sensi di colpa. A fornire indicazioni e trucchi Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista, in collaborazione con il provider Ecm 2506 Sanità in-Formazione e Consulcesi Club.

Scegliere la pasta integrale è il primo passo, perchè permette, senza rinunciare al gusto, di assumere carboidrati a lento rilascio. Si tratta di quei carboidrati che mantengono stabile il livello di zuccheri nel sangue e forniscono energia in modo costante, permettendo all’organismo di assorbirli e usarli lentamente. Va segnalato che non bisogna farsi ingannare dalle etichette. Deve essere indicata chiaramente la dicitura farina integrale o 100% integrale per essere sicuri che la pasta sia preparata esclusivamente con farine che non abbiano subìto raffinazione.

Chi è a dieta può essere tentato di mangiare la pasta ma solo a patto che sia scondita. Ma non è una buona idea, spiega la nutrizionista. In realtà, sarebbe meglio saltarla in padella con un cucchiaino di olio extra vergine di olivaaglio, che aiuta il corpo ad abbattere i depositi grassi e peperoncino, che aumenta il metabolismo.

Un’attenzione utile per evitare il gonfiore addominale e non avere picchi di glicemia, è quello di scolare la pasta al dente e sciacquarla sotto l’acqua fredda. Cotture troppo prolungate infatti tendono a far innalzare l’indice glicemico e a rendere gli amidi della pasta più facilmente assimilabili.

Poi tocca alle verdure, grande amiche della pasta: consumare della verdura cruda prima di una spaghettata o di un bel piatto di pasta corta, anche un semplice pinzimonio in olio extra vergine di oliva, e a seguire una porzione di verdura cotta, saltata in padella o grigliata (ma non bollita), crea una sorta di paracadute per l’assorbimento degli zuccheri, impedendo un’impennata della glicemia.

 

Infine, tocca sfatare un tabù: non è vero che sia assolutamente da evitare il primo piatto di sera. La pasta a cena fa bene, sottolinea la nutrizionista,rilassa e aiuta a dimagrire. Questo perché favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina facendo assorbire maggiormente il triptofano (che partecipa alla costituzione delle proteine dell’organismo, interviene in numerose reazioni chimiche, in particolare nella sintesi di serotonina e di acido nicotinico). Quindi fa rilassare e aiuta il sonno: se ci rilassiamo, si riducono gli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, colpevoli di favorire l’aumento di peso.

Fra l’altro le diete in cui si eliminano quasi completamente i carboidrati per perdere velocemente i chili di troppo sono state bocciate da alcuni studi scientifici. Una ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston, pubblicata su The Lancet Public Health, ha recentemente bocciato questo regime alimentare, sostenendo che mangiare riso, spaghetti e pane con moderazione è la via ottimale per una vita lunga e in salute.

I ricercatori hanno analizzato un campione di oltre 15.400 persone calcolando il rischio aterosclerotico. Sia chi aveva seguito una dieta con un basso apporto di carboidrati, inferiore al 40% dell’energia totale, che chi aveva un regime con un apporto troppo alto (oltre il 70%) registravano un aumento della mortalità, mentre il rischio più basso era associato ad un consumo moderato, tra il 50% e il 55% dell’energia.

Tratto da La rivincita della pasta

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Pubblicato da didatticainterattiva

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