Chi ha un’intelligenza superiore si ammala meno

È il caso di dirlo: piove sempre sul bagnato. Un’intelligenza superiore alla media non aiuta solamente ad eccellere negli studi, a trovare un lavoro migliore e, di conseguenza, guadagnare di più. A quanto pare, assicura anche una vita più lunga, e una salute di ferro. Un corpus crescente di ricerche sta rivelando un legame tra abilità cognitive nella prima infanzia, longevità, e minor rischio di contrarre patologie cardiovascolari, tumori e altre gravi patologie.

L’epidemiologia cognitiva è un campo di studi che indaga come, e perché, le capacità cognitive mostrate durante l’infanzia siano associate alla salute e alla mortalità durante la vecchiaia”.Un sondaggio condotto il 4 giugno del 1947 in cui quasi tutti i bambini scozzesi nati nel 1936 sono stati sottoposti agli stessi test cognitivi esattamente nello stesso giorno. In totale, il sondaggio ha coinvolto oltre 70mila bambini, e con quei dati si sono messi in relazione i risultati dei test cognitivi con la mortalità dei partecipanti nei successivi 68 anni”.

La ricerca ha permesso di sondare il legame tra i livelli di intelligenza registrati a 11 anni nei bambini scozzesi, e il rischio di morte fino all’età di 79 anni. “I risultati dimostrano che esiste un’associazione, se pur modesta, tra un punteggio alto nei test cognitivi durante l’infanzia e il rischio di morire a causa di malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori legati al fumo di sigaretta, e diverse altre patologie. In parte, queste associazioni statistiche sono legate al livello di educazione e allo status lavorativo, così come dall’adozione di comportamenti salutari come non fumare. Ma in parte esiste anche una piccola sovrapposizione sul piano genetico tra intelligenza e una salute migliore”.

Se la salute delle persone intelligenti è legata evidentemente a scelte più “furbe”, come quella di adottare abitudini salutari, a lavori meno duri e una vita più agiata, almeno in parte sembra esistere anche un collegamento sul piano genetico. Alcuni geni che rendono intelligenti – insomma – potrebbero anche rendere più resistente il nostro organismo nei confronti di diverse, gravi, patologie. O, ancora, l’intelligenza potrebbe essere il riflesso di un cervello più sano, di una sorta di “salute” neuronale: in questo caso, salute fisica e neurale (intesa cosa migliori capacità cognitive) potrebbero essere le due facce di una stessa medaglia, ed essere quindi scritte negli stessi geni.

“In Danimarca hanno effettuato una ricerca di epidemiologia cognitiva su un milione di persone, in Israele su due milioni”. “Lo scopo è identificare questa associazione tra intelligenza e salute,  guardare a come si comportano le persone più intelligenti ci darà qualche indizio per difenderci dalle malattie e per vivere più a lungo, e ci permetterà di ridurre le disuguaglianze nel campo della salute”.

Tratto da L’intelligenza fa ammalare di meno

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Pubblicato da didatticainterattiva

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